Monteriggioni e Abbadia Isola, due splendidi borghi al nord di Siena che nei secoli hanno rappresentato i valori di indipendenza economica e politica del territorio. Scopriamoli insieme.
Per chi vuole scoprire a fondo le ragioni che hanno portato Siena ad essere una delle città più floride e potenti del XIII e XIV secolo, può essere interessante uscire dalle mura cittadine e spostarsi verso Nord, per scoprire costruzioni intatte e suggestive, che parlano dei valori che il territorio ha sempre cercato di difendere, ovvero indipendenza economica e politica: Monteriggioni e Abbazia Isola sono due tra i principali.
L’avamposto di Monteriggioni, fondato dai Senesi nel 1203 per controllare il confine nord occidentale dello Stato che la divideva da Firenze, fu nel 1213 “[…] racchiuso completamente da mura con spese e lavori sostenuti in proprio dal Popolo di Siena […]“. Quest’architettura è, infatti, uno dei più significativi esempi di “terra murata” del territorio senese, ancora in eccellente stato di conservazione e che, per la sua maestosa e minacciosa mole, riuscì a impressionare la fantasia del sommo poeta Dante che la cita all’interno della Divina Commedia, paragonando la corona delle quattordici torri quadrilatere costruite sul perimetro murario agli “orribil giganti” erti a guardia intorno all’ingresso dell’Inferno.
Poco distante dall’antico avamposto militare si trova invece il piccolo borgo di Abbadia Isola, nato come luogo di sosta lungo la Via Francigena antica, e menzionata tra le tappe più piacevoli nell’itinerario dell’arcivescovo Sigerico di Canterbury nel 990 circa. L’atto di fondazione dedicato all’Abbazia di San Salvatore fu firmato dalla Contessa Ava dei Lambardi nel 1001 quando, rimasta vedova, decise di trasferirsi in questa zona con i figli che gestirono l’aspetto politico del territorio, lasciando invece ai monaci benedettini la tutela degli aspetti religiosi e della manutenzione e bonifica degli spazi limitrofi dell’abbazia, completamente paludosi e insalubri. La graziosa chiesa di tipo lombardo del XI-XII secolo, conserva ancora , nonostante i consistenti rimaneggiamenti e restauri , una struttura interessantissima e il suo interno è arricchito da opere di alto valore artistico, una delle quali è stata posizionata sull’altare maggiore sopraelevato, e realizzata dal senese Sano di Pietro.
Scopriamo insieme un tour nei territori al nord di Siena
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